Alla scoperta del progetto d’amore di Dio
Qual è il comandamento più importante che ci ha dato Gesù? E perché?
Mario
Nel capitolo 22 del Vangelo di Matteo, alla richiesta del dottore della legge, “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”, Gesù risponde: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo, poi, è simile: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. “Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti” (Mt 22, 37-40). Nel discorso di addio che Gesù fa nel cenacolo dice: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come Io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 34-35). Come si può notare nel discorso riportato da Giovanni esplode la novità del comandamento dell’amore in tutta la sua capacità di trasformazione. La novità è evidente per diversi motivi. Quello principale è citato nel testo: “Amatevi come Io vi ho amato”. Il riferimento o la misura dell’amore non è più quello che ognuno ha per sé stesso, ma è Gesù stesso, con tutta la sua capacità di donazione e proprio il capitolo tredicesimo di Giovanni inizia con queste parole: “Prima della festa di Pasqa, Gesù […] dopo aver amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine” (Gv 13,1), cioè fino all’estremo dell’amore. Un altro motivo di novità è contenuto nelle parole: “Da questo conosceranno che siete miei discepoli”. La tessera di riconoscimento di essere veri discepoli di Cristo è solo questo amore. E’ un amore reciproco per cui nessuno è superiore all’altro e tutti hanno bisogno dell’amore dell’altro. E’ un amore preceduto da quello di Cristo che resta così il modello e l’anima del nostro amore. L’amore è la testimonianza più viva ed efficace della nostra comunione con Cristo.
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