Si è svolto, oggi, il nostro pellegrinaggio a San Pio e San Michele. Alle 6.30 eravamo tutti sul pullman, pronti per partire. Con noi c’erano anche alcuni ragazzi che si stanno preparando per ricevere il Sacramento della Cresima, insieme alle loro famiglie e ai padrini.
Con il saluto del nostro parroco don Elio e l’augurio di una buona giornata è iniziato il viaggio; a seguire le preghiere del mattino e invocazioni di protezione per la giornata agli Angeli Custodi, a San Pio, ai Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, a San Francesco, l’eterno riposo ai nostri cari defunti, in particolare ai giovani morti tragicamente sulla strada.
Dopo un po’ abbiamo iniziato il Santo Rosario: ad ogni mistero l’Ave cantata e la lettura di alcune pagine di vita di San Pio più significative. Come sempre don Elio ha rivolto le intenzioni della preghiera per noi, per i nostri cari lasciati a casa, per tutte le persone che portiamo nel cuore, per tutti quelli che si erano raccomandati alle nostre preghiere, per gli ammalati, per i nostri defunti.
Così, senza quasi accorgercene, siamo arrivati a San Giovanni Rotondo.
Siamo scesi all’albergo per la colazione e subito in cammino verso la tomba di San Pio. La giornata si presentava stupenda: un sole magnifico, gradito a tutti – dopo le giornate di freddo avute in precedenza – ci ha accompagnato per tutto il tempo.
Alle 10.00 appuntamento per la Via Crucis:c’erano tanti gruppi che si preparavano ad iniziare questo cammino. Anche noi abbiamo preso la croce e, dietro la guida di don Elio, ci siamo incamminati, recitando i misteri dolorosi tra una stazione e l’altra. Anche i nostri ragazzi hanno portato la croce per un tratto. Ad ogni stazione don Elio ci offriva una breve ma intensa riflessione. In particolare ci ha fatto riflettere come Maria, incontrando Gesù, non gli toglie la croce, ma lo aiuta a portarla; gli è vicina e gli dà amore e forza rinnovata dopo ogni sofferenza, dopo ogni caduta; così è anche per noi; perciò dobbiamo pregare e invocare la Madonna; abbiamo bisogno di Lei per andare avanti e portare le nostre croci. Il cireneo, rappresentato nella stazione – ci ha fatto notare don Elio – ha il volto di Padre Pio che ha portato la croce di Gesù sulle sue spalle, ha portato i dolori di Gesù ben visibili sul suo corpo con le stigmate.
Terminata la Via Crucis, ci siamo diretti in chiesa per la solenne Celebrazione Eucaristica delle 11.30. La chiesa, immensa per estensione, era piena di fedeli. La Messa è stata impreziosita dai canti di San Francesco e l’omelia arricchita da pensieri su San Francesco, su San Pio, francescano anche lui e pensieri di auguri rivolti al Santo Padre il Papa, che, scegliendo il nome “Francesco”, ha fatto intendere di voler percorrere la stessa strada del grande Santo di Assisi, Patrono d’Italia.
Alla fine della Messa c’è stata la Supplica alla Madonna di Pompei.
Tornati all’albergo, abbiamo pranzato in un ambiente molto accogliente e riposante. Abbiamo avuto, così, modo di stare insieme e scambiarci i nostri pensieri.
Alle 15.30 siamo ripartiti, direzione San Michele. Anche qui abbiamo trovato tantissimi pellegrini e abbiamo “faticato” per entrare nella grotta dell’ apparizione. Era appena finita una Messa e, prima che iniziasse un’altra, abbiamo avuto modo di recitare la coroncina di San Michele.
Una guida, poi, ci ha condotti nel luogo delle confessioni e ci ha parlato in modo toccante degli Arcangeli, in particolare di San Michele che ci aiuta nel combattimento contro satana, che, oggi più che mai, si insinua in ogni luogo e pervade tutti i campi per dividere e compiere la sua azione distruttrice, in modo particolare verso la Chiesa e all’interno di essa. Ci ha raccomandato di pregare, pregare molto anche per i sacerdoti che, al giorno d’oggi, sono attaccati da ogni parte. Ci ha raccomandato di confessarci entro la settimana per ricevere l’indulgenza e di tornare con calma in quel luogo sacro dove San Francesco non osava neppure entrare, ritenendosi indegno.
Il viaggio di ritorno è stato tranquillo e gioioso. Il nostro parroco si divertiva a farci degli indovinelli: una caramella era il premio per chi dava la risposta giusta; esaurite le caramelle, don Elio prometteva dei gettoni d’oro, tramutatisi all’arrivo in……auguri di “sogni d’oro”!!!!!!
Prima di arrivare a Palata don Elio ha ringraziato Errichetta e Antonietta per la collaborazione nell’organizzare il pellegrinaggio, ma i ringraziamenti maggiori sono scaturiti all’improvviso per lui da tutti i presenti!!!
Non sono mancati i canti, le preghiere della sera e preghiere di ringraziamento al Signore per la bellissima giornata trascorsa, ricca di avvenimenti, di serenità e di gioia.
ANGELA NERI