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Immacolata Concezione – Anno B – 8 dicembre 2020

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Immacolata Concezione – Anno B – 8 dicembre 2020

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Immacolata Concezione – B

Colei che ha tracciato il primo solco

(Genesi 3,9-15.20; Efesini 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38)

Ascoltiamo il Vangelo:

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“In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei”.

Maria di Nazaret è colei che ha tracciato il primo solco della fede. L’ha tracciato quando il terreno era incolto, impervio, inospitale. Quando era una selva piena di spine, rovi e ogni sorta di erbacce. In questa condizione, e perciò è da ammirare, è stata capace di dare a Dio la totalità della sua fiducia e del suo abbandono. Ha creduto. Ha collaborato. Si è resa docile al punto che lei stessa è diventata la terra in cui, perché bonificata e nata senza colpa alcuna, Dio, ha posto la sua dimora. Il suo grembo verginale è stato scelto da Dio per annidarsi nella storia degli uomini. Quando Dio è venuto sulla terra la sua collocazione è stato il segreto del grembo di Maria. Il Creatore nascosto, debole, fragile, rifugiato, nella sua creatura. Lui che è l’origine, la sorgente della vita, diventa una cellula, infinitesimale, che deve crescere, deve svilupparsi, deve raggiungere la maturità biologica per venire alla luce.

Tutto questo è accaduto per mezzo della fede di Maria di Nazaret, ed è cambiato il volto e il corso della storia umana liberandola dal buio, dalla schiavitù, dall’incertezza. Ecco dove nasce e risiede la sua grandezza: nella sua fede. Si è fidata di Dio, ha avuto fiducia nel suo disegno benché difficile, incomprensibile. Il resto è tutta una conseguenza di questo. Il resto è dono di Dio ma la fede è stata la sua iniziativa, la sua disponibilità docile e collaborativa. Certo aiutata dalla grazia di Dio di cui lei, oltretutto era ricolma, traboccante. “Kekaritomene” “piena di grazia”, aveva detto l’angelo incontrandola per donarle il messaggio e il desiderio di Dio che l’aveva scelta ad essere sua Madre. Scelta, non imposto. Dio propone ma poi attende la sua risposta, e lei, benché nelle nebbie del dubbio, dell’incertezza, della non comprensione, “e si domandava che senso avesse saluto come questo”. Nonostante fosse dubbiosa: “come avverrà questo poiché non conosco uomo” pronuncia il suo si totale, incondizionato, umile e gioioso: “ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Maria ha posto la firma, ha accettato la proposta di Dio e l’angelo è stato il notaio. Docilmente Dio si è messo in ascolto della sua risposta, ha atteso, ha condizionato se stesso a quel sì. E lei, Maria, terra vergine, diventa il solco dove Dio pone radici per essere uomo tra gli uomini, uomo per gli uomini. Il salvatore del mondo. Ma perché tutto questo accadesse ha “diserbato” il terreno di Maria preservandola dal peccato di origine. Non poteva essere contaminata colei che ha dato vita alla vita, colei che ha generato l’“antidoto” per ogni inquinamento.Figlia di Dio Padre, Madre di Dio Figlio” tu che hai tracciato il primo solco della fede aiuta noi a credere, ad accogliere Dio nella nostra vita.

don Benito Giorgetta

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Don Benito Giorgetta
Don Benito Giorgetta
BENITO GIORGETTA (1955), sacerdote della diocesi di Termoli-Larino, parroco di San Timoteo in Termoli (Campobasso), licenziato in Sacra Teologia con specializzazione in Mariologia. Dottore in Bioetica, è giornalista pubblicista. Già docente di Teologia Morale della Sessualità e Bioetica presso l’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti. Presidente dell’Associazione “Iktus – Onlus”.

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