VI Domenica Tempo Ordinario
Occorre guarire il cuore per guarire la vita
(Siràcide 15, 15-20; Corinzi 2, 6-10; Matteo 5, 17-37)
Ascoltiamo il Vangelo:
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure uno iota o un segno, senza che tutto sia compiuto. Chi, dunque, trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccidere”; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, càvalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tàgliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio”; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno».
Gli insegnamenti evangelici che Gesù dona non sono degli sterili moralismi, come erano abituati a sentire, insegnare ed osservare, gli studiosi antichi della legge: farisei, scribi, dottori della legge. Lui è venuto per liberare e sciogliere l’uomo da ogni forma di prigione. Prima fra tutte il servilismo ipocrita. La docilità alla legge ma il mancato rispetto della persona. La parola che Gesù dona libera il cuore toglie le catene del formalismo e va’ dritto all’essenziale. Non gli interessa un cuore inquinato e tarlato dall’affanno dell’osservanza servile della legge, ma libero, puro e trasparente.
A Gesù importa far comprendere che ogni uomo è amato, prediletto, e, per questo, deve amare. Il verbo amare indica una condizione e un divenire che non cessano mai. Il cuore umano è l’incubatore di ogni scelta e di ogni modo di agire. Il cuore è la sorgente delle intenzioni. Come ogni sorgente anche il cuore deve dare acqua pura, limpida trasparente. Non può, non deve essere inquinato. I microbi che rendono imbevibile l’acqua sono piccoli, invisibili all’occhio umano, ma perniciosi e presenti. Perciò Gesù insegna che tutto, anche le cose più piccole debbono essere pure. Non è venuto a cambiare nulla, rispetto al passato, ma è venuto a finalizzare, portare a compimento. Nulla, mai, prima della persona. Ecco perché non basta non uccidere con un mezzo mortifero ma neppure con le parole. Ecco perché per commettere adulterio non basta giacere con l’altro ma anche il solo desiderio è peccaminoso. Lo stesso vale per l’occhio che non vede il bisogno altrui o la mano che non si tende per rendersi disponibile sono scandalosi quindi meritevoli d’essere cavati o tagliati.
Occorre guarire il cuore per guarire la vita. È necessario rendere puro il cuore per purificare le azioni. Le intenzioni, generate dal cuore, vengono sempre prima delle azioni che sono una conseguenza. Prima il cuore, prima la persona, poi il resto sarà una naturale piacevole conseguenza espressa nella libertà e non supina di una regola dominante e prevalente. Il vangelo è gioioso annuncio e non subdolo giogo. La purezza del cuore ne è il confine.
Don Benito Giorgetta