Una pratica che affonda le radici nella Bibbia e si è sviluppata nel Medioevo
di Félix María Arocena
Il Mercoledì delle Ceneri riceve nella tradizione liturgica della Chiesa il nome di “mercoledì all’inizio del digiuno” (in capite ieiunii).Inizia con l’austero rito dell’imposizione delle ceneri, e in questo modo inaugura la Quaresima. Nell’anno liturgico, la Quaresima rappresenta il ciclo di preparazione alla celebrazione del mistero della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Il Mercoledì delle Ceneri è strettamente unito all’idea di penitenza, dato che tra gli ebrei si esprimeva coprendosi il capo di cenere e vestendosi con il cosiddetto cilicio.
Giuditta, prima di intraprendere l’ardua impresa di liberare Betulia, “cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e, nell’ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l’incenso della sera, supplicò a gran voce il Signore” (Gdt 9, 1). Gesù stesso, deplorando l’impenitenza delle città di Corazin e Betsaida, affermò che avrebbero meritato la stessa fine di Tiro e Sidone se non avessero fatto penitenza con cenere e cilicio (Mt 11, 21).
Ecco perché Tertulliano, San Cipriano, Sant’Ambrogio, San Girolamo e altri Padri e scrittori cristiani antichi alludono spesso alla penitenza in cinere et cilicio e la Chiesa, quando nei secoli V e VI organizzò la “penitenza pubblica”, scelse la cenere e il sacco per indicare il castigo di coloro che avevano commesso peccati gravi e notori.
Il periodo di quella penitenza canonica iniziava proprio quel giorno e durava fino al Giovedì Santo. Nella Roma del VII secolo, i penitenti si presentavano ai presbiteri, confessavano le proprie colpe e, se era il caso, ricevevano un vestito di cilicio impregnato di cenere, restando esclusi dalla chiesa, con la prescrizione di ritirarsi in qualche abbazia per compiere la penitenza imposta in quella Quaresima. In altri luoghi, i penitenti pubblici compivano la pena privatamente, ovvero a casa propria.
Era generale l’abitudine di iniziare la Quaresima con la confessione, non solo per purificare l’anima, ma anche per ricevere più frequentemente la sacra Comunione. La confessione dei propri peccati era sempre orientata ad avere “comunione con l’altare”, ovvero a poter accedere al sacramento eucaristico, perché la Chiesa vive dell’Eucaristia.
Il primo formulario di benedizione delle ceneri risale all’XI secolo. Il rito di imporre le ceneri sulla testa dei penitenti, gesto dalla grande carica simbolica, si diffuse rapidamente in Europa. Le ceneri, che provengono dalla combustione dei rami d’ulivo della Domenica delle Palme dell’anno precedente, si depositavano sulla testa degli uomini. Alle donne veniva fatta una croce sulla fronte.